giovedì 7 aprile 2011

Ogni sera mangio una stella.

Ogni sera la Ragazza e il Tipo Alto mi fanno vedere le stelle. No, non nel senso che me le suonano per farmi addormentare, mi portano proprio a vedere le stelle. Ormai è un rito. Il Tipo Alto spegne la luce e la Ragazza accende uno strano marchingegno, così la mia cameretta si trasforma in un firmamento. È una magia bellissima. Non esiste più niente: i mobili, il letto, i miei orsacchiotti, ci siamo solo noi. E le stelle. Stelle rosse e poi blu e poi rosse e poi di nuovo blu. Stelle grandi, immense, stelle piccoline, indifese. Stelle dappertutto. Io cerco di afferrarle ma loro sfuggono e scoppiano come bolle di sapone. Le vedo eppure non ci sono. Hanno la consistenza di un soffio, di un sogno, che sembra vero ma forse lo è. La Ragazza dice piano: “Alice, scegli la tua stella”. Io mi guardo un po’ intorno e ne scelgo una. Guardo il Tipo Alto, che approva con gli occhi. Allora l’afferro la mia stella, e la mangio. Ha il sapore della sicurezza, di un gesto che si ripete, di un’abitudine dolce che si chiama famiglia. Sono pronta per andare a letto, con la mia stella inghiottita, la mia stella nella pancia. Domattina svanirà col sole come fanno le stelle vere e io aspetterò la sera per mangiarne ancora.

2 commenti:

  1. questo post è di una tenerezza infinita!!! Brava!!! anche io ho una bimba di nome Alice, beh più grandicella della tua e leggendo questi tuoi post mi sembra di rivivere la sua crescita...brava!!
    Sabina

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