giovedì 1 dicembre 2011

Una mattina come tante.

Ore 7:00. Suona la sveglia. Dopo vari rotolamenti nel letto, ulteriori ronfate e stiracchiamenti manco fosse un gatto contorsionista, la Ragazza, con un occhio aperto e uno chiuso, si alza. Sono le 7:35.
Sussurra: "Amore vado a prepararti il titto" che nel suo linguaggio bambinesco vorrebbe dire biberon col latte. So che userà il fornetto nuovo e sento che qualcosa di succulento sta per succedere. Mi rotolo giù dal letto e la seguo.
In cucina è già tutta pimpante. Non c'è niente da fare, le cose nuove le mettono allegria. E' felice pure quando apre uno spazzolino intonso.
"Proviamo a scaldare il latte nel nuovo microonde? Quanto ci vorrà? Cinque minuti? Tre minuti? Cinque minuti." Leggere le istruzioni no, eh?
Mette il biberon nel forno e aspetta. Aspettiamo. Dopo cinque minuti BEP, BEEP, BEEEP.
"Un cucchiaino di miele, due biscotti, agitiamo. Sentiamo se è caldo" E con nochalance si versa il latte sul polso. "WHHHAAAARGHHH!!!"
Non so se a fumare di più è la sua pelle ustionata o il fiotto di latte bollente che è partito dalla tettarella.
Signore e signori, questa, è mia madre.

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