martedì 4 febbraio 2014

Il deodorante accusatore

In casa nostra, da qualche giorno, c'è una nuova, inquietante presenza.
Se ne sta lì, muto e immobile, a studiare tutti i nostri movimenti. Ci spia.
Appena qualcuno di noi entra nel suo raggio d'azione, ....FUUZH..., lui gli spara addosso una secrezione nauseabonda.
No, non abbiamo adottato una puzzola (adesso saremmo tutti in galera per bracconaggio e detenzione illecita di animali selvatici), è solo che mia madre ha comprato un deodorante per ambienti con sensore di movimento. Intelligente eh, troppo intelligente.

Troneggia sulla mensola del bagno con il suo occhio accusatore e lampeggiante e, appena rileva la tua presenza, ...FUUZH..., ti spruzza. Anche nel cuore della notte, nel silenzio più assoluto, quando vieni svegliato da un impellente bisogno, e a malavoglia raggiungi il bagno in punta di piedi per non fare rumore, lui ...FUUZH... ti spruzza, provocandoti un principio di infarto. 

Il suo spruzzare profumo è un vile atto d'accusa, un dito puntato contro, un processo alle intenzioni che lui conclude con la sua condanna olfattiva, senza che tu possa scagionarti.
E se sei andato in bagno per lavarti le mani, per fare il servizio grosso, per pettinarti, o per una doccia, lui se ne frega, spara la sua condanna al muschio bianco e fiori di loto, facendoti sentire un puzzone.

Oramai ci aggiriamo nei pressi del bagno come Atreyu al cospetto della Porta delle Sfingi, entrando pian pianino per poi fuggire a razzo, facendoci sottili, facendoci trasparenti, ma il suo occhio è più veloce, ...FUUZH..., ti spruzza.
E meno male che è solo profumo e, per questa volta, non siamo ridotti in polvere.

Mamma, ma tornare ad aprire la finestra, noo?



Io mentre attraverso la porta del bagno.



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