Ufficio comunale. Interno giorno.
In stampatello i dialoghi effettivamente avvenuti (fumetto ovale).
In corsivo i monologhi interiori (fumetto a nuvoletta).
Impiegata comunale: "Eh, ma che bella bambina!"
Io: "…"
Ragazza: "Grazie."
Impiegata comunale: "Come ti chiami?"
Io: "..."
Ragazza: "Dai amore, dì come ti chiami alla signora."
Io: "…"
Ragazza: "Alice. Si chiama Alice."
Impiegata comunale: "Eh, ma che bel nome! Alice, di nome e di fatto."
Io: "Wè signora, ma che mi prende in giro? Ma ci vede? Sono alta 80 cm, peso 11 Kg e ho le forme che ricordano un'anguria. Adesso, la ringrazio per il complimento, ma da qui a paragonarmi a un'acciuga…"
Ragazza (con voce bambinesca che dovrebbe essere la mia): " E lei signora, come si chiama?"
Io: "Dio se ti adoro quando fai l'impertinente! E comunque io non parlo così."
Impiegata comunale: "Dolores. Mi chiamo Dolores."
Io: "Ecco, appunto."
Lo so che quella smorfiosa della Ragazza l'avrebbe tanto voluto dire, ma vi assicuro che non lo ha fatto. Però, ne sono certa, l'ha pensato.
AHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
RispondiEliminaavrebbe tanto dovuto dirlo... ma sono sicura che Dolores l'ha capito dallo sguardo :)
RispondiEliminaCon tanti complimenti e un grande grazie.
RispondiEliminahttp://unapozzanghera.splinder.com/post/25442806/alice-e-la-ragazza