Lui e lei.

Non servono 17 mesi, ne bastano molti meno, per capire che tra donne e uomini c'è una differenza di pensiero sostanziale. Questi due generi dell'umanità utilizzano meccanismi psicologici completamente diversi, che molto spesso impediscono loro la più elementare comunicazione.
Le donne poi, una volta partorito e assunto il titolo di mamme, omologano il loro pensiero a quello di tutte le altre madri, entrando a far parte di un gruppo omogeneo di persone che pensano, si muovono e parlano nello stesso modo. Avete mai notato che le mamme, quando si riferiscono ai loro pargoli, usano sempre il plurale? E non è un pluralia maiestatis, no no, è un residuo di cordone ombelicale che LORO si rifiutano di tagliare.
«Ma che bel vestitino che ci siamo messe oggi!», «Sa, siamo appena guarite da un brutto raffreddore». Io, sono io che ho un ridicolo vestitino, tu porti i jeans come sempre, sono io che ho avuto il raffreddore per due settimane, tu che c'entri? Ma le mamme sono così, bisogna capirle.

E hanno anche un'altra mania, che vi svelerò con un aneddoto fresco fresco.

Esterno giorno; aperitivo tra amici.
Amico: "Hey, ma è cresciuta tantissimo! Però, è sveglia!  Ma quanto ha adesso?"
Tipo Alto: "Allora, è nata a Giugno...Dodici meno sette, due e riporto di uno, radice quadrata di 24... Un anno e mezzo, ha un anno e mezzo."
Ragazza: "Coff coff coff....Umpf.. Coff coff coff" quasi si strozza con lo Spritz.
Guarda il Tipo Alto come se le avesse rivolto un'offesa personale e corregge indispettita: "Non ha ancora un anno e mezzo!"
Amico: "Ah, e quanto ha?"
Ragazza, guardando il Tipo Alto con sguardo che dice DOVRESTISAPERLOBENISSIMONONCREDEVOCHELODIMENTICASSIMIHAIFERITONELPROFONDO: "Diciassette mesi compiuti da quattro giorni."
Amici, annuendo con aria incerta, in coro: "Ah."
Sono tutti lì a fare i conti le dita senza farsi vedere.

Questa mania di dichiarare i mesi è colta davvero bene in questa campagna di Petit Bateau, geniale come tutte le idee semplici.