lunedì 15 ottobre 2012

Il mio giumbotto nuovo.

Sabato io e la Ragazza siamo andate a fare shopping. Ma non quel tipo di shopping sano e spensierato che fa bene all'autostima, del tipo "passeggio allegramente e compro la prima cosa che mi sorride dalla vetrina" no, una seduta di shopping mirato, di quelli che esci con un obiettivo preciso e torni a casa con un capo che ti fa schifo, il portafogli vuoto e un gran senso di frustrazione.
La nostra mission del pomeriggio era comprare un giacchino per la mezza stagione di cui, date le incerte condizioni meteorologiche*, sembrava avessi ASSOLUTAMENTE bisogno. Un po' abbondante così lo metto anche l'anno prossimo, unisex così magari se un domani dovesse nascere un fratellino va bene anche per lui (no, mia madre non è tirchia, è solo "lungimirante"). 
Così siamo partite alla volta delle catene di abbigliamento per bambini di cui sono pieni i centri storici e commerciali delle nostre città. 
Dopo un paio di rifiuti perché "Sa, quel tipo di giacche lo proponiamo solo in primavera" (ma perché???), la Ragazza avvista tra i piumoni d'oca, le giacche a vento imbottite di pile, i cappotti di lana che con questo sole di ottobre non sfioreresti neanche con la mano, il gubbino ideale. Come un colpo di fulmine, lui. Impermeabile, imbottito il giusto, con il cappuccio. In versione rosa e anche - tattararà - blu. 
E adesso questione taglia. Partiamo da tre anni. Troppo piccola. Quattro, cinque, sei: man mano che aumenta la taglia, la giacca resta uguale e si allungano solo le maniche. E la stizza della Ragazza comincia a ribollire come una pentola di fagioli. Borbotta. "Cos'è, secondo voi ai bambini crescono solo le braccia? Eccerto, a sette anni diventano come E-T. Telefono casa. Esiste qualcosa per bambini che non siano sotto peso, normodotati? Che vengono alimentati con la dieta mediterranea? O la vostra è una catena dedicata ai bambini denutriti?" Le commesse cominciano a guardarla incuriosite. "Forse dovremmo inventare la linea Persona, per bambini dalla 44 e oltre" Tra un po' ci cacciano. 
E niente, poi siamo tornate a casa, con tante occhiatacce dietro le spalle, un giubbino che porterò con le maniche risvoltate fino ai gomiti e che a marzo non mi starà più, e che se mai avrò un fratellino non vorrà neanche indossarlo, perché anche se blu ha una fottutissima texture a cuoricini. 

*nota: ricordarsi di controllare come si scrive meteorologico. 

 

4 commenti:

  1. Non lamentarti Alice, poteva andare peggio: ho letto tutto il post con il fiato sospeso nel terrore che la Ragazza ti avrebbe appioppato un bel LODEN per completare il look ISOLDE del secondo tragico Hair Style con un bel capo spalla a tema ;-)

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  2. No Francesco non preoccuparti, per fortuna i capelli ricrescono e il look Isolde è finito! Adesso I Due hanno cambiato strategia e stanno provando a farmeli crescere, quindi sono in un mood davvero GROUNGE con una francia che dovrebbe stare di lato e che invece mi sta inesorabilmente dritta fin sotto le sopracciglie. Mi ci vorrebbe un maglione sformato per sembrare definitivamente la figlia di Kurt Cobain. evvabbè.

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  3. Alice, consolati. Anita ha due anni e da marzo viaggia con un giubbino fucsia stretto sulla panza e le maniche risvoltate tre volte...è la vita.

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