mercoledì 19 dicembre 2012

Pronto, Babbo Natale?

Domenica la Ragazza mi ha proposto di scrivere la letterina a Babbo Natale.
- La letterina? Ah, la A di Alice!
- No Ali, non quella lettera. Quella di carta, che si spedisce.
Ci penso. Non ho capito. Prendo il telefono: lo chiamiamo Babbo Natale, no?
- Pronto, Babbo Natale? Io vorrei un bel pacco regalo. Un pacco eh? Ok, salutami la Renna Renata. 
Mi guarda interdetta e in quel momento capisce, con un certo orrore misto a senso di colpa, che sua figlia, nativa digitale, smart e touch, duenne che interagisce con Raperonzolo su tablet, che sceglie da sola i video su Youtube, che mostra le foto alla nonna sfogliandole e ingrandendole sullo smartphone, non sa cosa accidenti sia una letterina.
Lei è la stessa persona che quando era incinta pregava perché io potessi avere a che fare con la carta, perché i miei libri fossero ancora di carta, così come i miei quaderni, il diario segreto. Perché la carta fruscia, avvolge, scrocchia, profuma. 
Poi ha ricevuto in regalo l'iPad e non ci ha capito più nulla.
Bisognava porre rimedio a questa mia lacuna culturale.
Così abbiamo preso la carta, i pennarelli e abbiamo scritto a Babbo Natale. Abbiamo ripiegato il foglio con cura, richiuso nella sua busta, ci siamo infagottate ben bene e siamo partite alla volta di una cassetta rossa con su scritto Posta. 
Carina come cosa, ma... non si poteva inviare una mail?



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