Viceversa, è palese come questo passatempo risulti altrettanto importante, per queste stesse persone, nella comprensione dell'opinione che abbiamo di loro.
Ecco quindi che il classico "facciamo che io ero" diventa uno specchio spietato delle personalità di chi ogni giorno gravita nel nostro piccolo universo.
La mamma.
- Facciamo che io ero la mamma e tu la figlia?
- Ok!
- Bene amore, adesso ti lascio dalla nonna e vado al lavoro.
Ma poi ti vengo a prendere, eh!
Ti prendo e mi porto via.
Il papà.
- Facciamo che io ero il papà e tu la figlia?
- Ok!
- Bene, vado a montare la mensola facendo cento mille buchi nel muro.
Manny aggiustatutto, detto anche Er Crivella.
Il nonno.
- Facciamo che io ero il nonno e tu la bimba?
- Ok!
- Bene Piccolina, vuoi una caramella? O vuoi il succo? O vuoi la cioccolata?
L'erba voglio nel mio giardino cresce, e ci do pure il concime.
La parrucchiera.
- Facciamo che io ero la parrucchiera?
- Ok!
- Bene, ti taglio la frangetta. Ma stai attenta, cara bambina, se no ti taglio un occhio.
Edward mani di forbice, imbruttito.
Il dottore.
- Facciamo che io ero il dottore?
- Ok!
- Bene, ti misuro la pressione. Ah menomale, non ce l'hai.
Non guardarmi: non ti sento.
E i vostri bimbi? Ci giocano al "Facciamo che io ero"?
La mia parrucchiera |
Bellissimo e vero :) !!!!
RispondiEliminaGrazie Lorenza!
Eliminaoltre ai quelli da te citati (cioè, qua il nonno non lo facciamo mai…siamo troppo legate alle figure femminili, principesche, eleganti e autoritarie), siamo: regina e re, principessa e principe, maestra e alunna. E' chiaro vero chi è regina principessa, ecc?
RispondiEliminaChiarissimo Gabriella!! ;)
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