venerdì 19 novembre 2010

Diamine, ho il raffreddore.

Non mi avranno. Non mi avranno mai, né me, né il mio naso. Ho il raffreddore per tutti i ciucci e mi cola il naso, non respiro. La Ragazza e il Tipo Alto stanno architettando una serie di ridicole offensive per cercare di sturare lo sturabile, ma io sono più sfuggente di un’anguilla del Mar Baltico. 
Ragazza mia, ma non te ne accorgi? Questo strumento ci umilia entrambe*, anzi più te che me.  Aspirare le mie secrezioni nasali con un tubicino che ti va a finire dritto in bocca. Ho sentito dire che c’è una sorta di filtro che dovrebbe scongiurare l’accidentale ingestione di muco e caccole, ma fossi in te cara mia, io non mi fiderei. 
Per combattere le ripetute incursioni alle froge del mio naso ho messo in atto un piano. L’ho chiamato: “Sonno Zero – chi dorme se la piglia in ‘tu naso”. Vietato dormire, tutta la notte: occhi spalancati, sguardo guardingo. Parola d’ordine: lu-ci-di-tà. E poi, che diamine, il muco è mio e me lo gestisco io. Vedremo chi vincerà.
Per  primo scende in campo il Tipo Alto - come posso resistergli? - faccio finta di addormentarmi giusto per assecondarlo, ma appena mi posa nella culla alzo la testa e con lo sguardo dico: “Hei, ma non è ora di giocare?”. Si arrende (deve lavorare domani lui), e la palla (cioè io) passa alla Ragazza. È più furba di quanto credessi, mi stende su quel tavolo del cambio, mi lusinga con i suoi soliti giochini e mi sferra un attacco a sorpresa. Ma cos’è? Uno spray. Prima che possa dire “ghi-gu” mi placca con una mano e con l’altra mi spara una roba bollicinosa che dalle narici arriva dritto fino al cervello. “UUUUAHHAAAAAAAA” grido senza pietà e mi struggo in un pianto disperato. Ma lei mi prende su e inizia a cullarmi, dolcemente, sempre più dolcemente, e poi attacca con La Canzoncina. Maledetta.
La Canzoncina è una litania più letale di una puntata di Marzullo, più  zuccherosa di un marshmallows, più insensata di un film di Gondry. Nel testo, totalmente improvvisato, lei mi consiglia di sognare il polipetto, la sogliolina, la seppiolina, oppure l’orsetto, il castorino, passando in rassegna a seconda della serata tutta la fauna del mare, del bosco, del cielo, della fattoria, e dipingendomi un quadro fantastico in cui tutti gli animaletti mi sorridono e mi fanno ciao. Che trip. Il tutto poi con una melodia monocorde che trasforma lei, gracchiante come Ciuchino di Shrek, nella sirenetta Ariel.
Non cederò ai suoi ricatti: resto imperterrita, sono una poppante tenace io. Lei intanto mischia i gruppi animali: il pesciolino con lo stambecco, la gallina con il pinguino, la stella marina con l’asinello e compaiono specie mai sentite prima: l’iguana, la cernia, la cozza. Ormai è andata, mi sa che le viene anche da piangere. Piano piano provo a chiudere gli occhi, ciuccio un po’ la sua maglia, le prendo i capelli corti sulla nuca. E mi addormento. Sono le 5:30 del mattino.

1 commento:

  1. che delizia di blog!!...vedrai che quando crescerai un pochino, potrai navigare e fare qualche ricettina da noi di LKW!!...stai bene con il runny-nose!! xxx

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