venerdì 4 marzo 2011

Le cose che so fare.

Il 2 marzo ho compiuto 9 mesi. Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando di mesi ne avevo 6 e ho tracciato il mio primo bilancio. Adesso so fare un mucchio di cosette sfiziose che mandano in visibilio la mia platea. Sempre di più, io sono la star.
So fare ciao ciao con la manina nella versione shakerata, apri e chiudi, e nella mia variante preferita regina Elisabetta. Una volta, per salutare, ho steso il braccio destro con il palmo della mano aperto e le dita unite, ma la Ragazza (continueremo a chiamarla così per questioni di comodità n.d.r.) ha strabuzzato gli occhi, mi ha quasi lanciata sul letto come se scottassi e ha piagnucolato: “oddìo è posseduta da Borghezio!” e insomma, ho capito che quel saluto era meglio non farlo più. Bocciato.
So battere la mani. Cioè, la sinistra la tengo ferma e aperta mentre la destra la percuote ritmicamente, anche se sto lavorando per coordinare il movimento dei due arti. Tempo al tempo per favore.
So ballare, e lo faccio ogni qualvolta sento una qualsivoglia musica. Come vi ho già detto, c’ho il ritmo nel sangue io.
So imitare il cavallo, sia il verso che la galoppata, chiariamo.
So imitare la Ragazza che si stupisce per tutto e spalanca occhi e bocca (avete presente Kevin di Mamma ho perso l’aereo quando si mette il dopobarba? Ecco, uguale uguale).
So imitare mio zio che rutta. Non so perché, ma questa è la gag che va per la maggiore.
Fascino inspiegabile del trash.

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