martedì 22 gennaio 2013

La Parlona.


Che io abbia la lingua lunga ormai è cosa risaputa. Non sto zitta un attimo, mia madre mi chiama La Parlona o in alternativa Disha Dish' (che in tarantino vuol dire "colei che parla senza sosta").
Ho sempre la risposta pronta e la domanda non è da meno "Cos'è? Perché? Dov'è? Cos'è? Perché? Dov'è?" E non smetto finché la mia curiosità non è soddisfatta. Sono capace di chiamare mamma 85 volte al secondo, invento storie e canzoncine senza capo né coda. Non mi stanco mai. Sfinisco il prossimo spesso.
Anche la mia proprietà di linguaggio è questione da tempo nota, conosco la differenza tra cadere, scivolare e inciampare (e uso i termini a proposito), avrei congiuntivi e condizionali da regalare a tanti politici italiani, uso l'imperfetto perfettamente, o quasi, e il futuro quando è ora.
I miei strafalcioni sono talmente rari e carini che vengono adottati da tutta la famiglia. Per questo a casa mia tutti diciamo APRITO e COPRITO, ANDERÒ e FACERÒ.

Dovreste sentire come canto l'inno d'Italia, con una mano sul cuore e il ditino a battere il tempo. Ce l'hanno insegnato all'asilo e fa così:

Fratelli d'Italia, l'Italia s'è DESTRA(???)
dell'elmo di SCIPPIO s'è cinta la testa
dov'è la vittoria?
le porga la CHIOVAN
che è schiava di ROMAN
Iddio la creò.
SPINGIAMOCI a coorte, siam pronti alla morte,
siam pronti alla morte, l'Italia chiamò. ZAN ZAN!

Inoltre sto anche imparando l'inglese. Volete sentire come conto? Allora...
Uan, ciu, tri, for, fair, sicchs, severn, ei, nain... PEN (che ovviamente is on de teibol).


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