venerdì 10 maggio 2013

Nel dubbio, esci.


Pubblico in clamoroso ritardo questo post che mi era rimasto incastrato tra l'etere e i pensieri.

Quest'anno il primo maggio era partito davvero sotto tono. 
Nessun programma, nessuna aspettativa, previsioni meteo infauste e la pigrizia a farla da padrona. Forse perché era proprio nel centro della settimana, in mezzo come il mercoledì, appunto.
Poi capita che il giorno prima tamponano tua madre. E come massima prospettiva di scampagnata primomaggina ti si apre una bella constatazione amichevole.
Si parte verso il reggiano per raggiungere il giovane tamponatore. Poi succede che tra una polizza e l'altra, tra un veicolo A e un veicolo B, si fa mezzogiorno. Che fare, tornare a casa? Ma no dai, per adesso non piove.
Dopo una fila di ristoranti con le saracinesche abbassate, incappiamo per puro caso in una trattoria aperta e perfetta, I Due hanno davvero un fiuto innato per queste cose, o si chiama "botta di"?
Via quindi con tagliatelle, grigliatina, lambrusco (non io), patatine. Io sono in formissima nonché l'unica astemia e in poco tempo divento la star della stanza (perché per dimensioni la suddetta trattoria quello è). La cuoca, la cameriera e i due clienti ottuagenari mi adorano. Si ride, si brinda, siamo tutti una cumpa.
Io però voglio andare al parchetto. Ma dove lo troviamo adesso un parchetto alle 2 del pomeriggio del primo maggio? I nostri nuovi amici si prodigano in consigli e indicazioni. C'è un parco nelle vicinanze. Molto più di un parchetto cittadino: prati, giochi, laghetti, è bello, veh? 
Ed è davvero molto bello il Parco Matildico, perché è lì che ci hanno mandati. Una scoperta sorpendente in questo primo maggio che naviga a vista. Tappa per tappa, così come viene.
Ci sono prati infiniti, giochi per bambini, tanti animali, un percorso avventura, laghetti naturali, un orto botanico, lo spazio per i picnic. Che meraviglia! Ci siamo rotolati sull'erba, abbiamo attraversato sei volte il ponte sospeso, dato da mangiare alle carpe, esplorato il laghetto a bordo di una canoa. 
E alla fine eravamo distrutti (I Due soprattutto, la pagaiata li ha finiti), infangati, felici.


Perché vi racconto tutto questo? 
Perché questa giornata mi ha insegnato una cosa importante: nel dubbio, esci. 
Se non sai cosa fare, se ti senti solo, annoiato, se non sai dove andare, tu esci. Non puoi sapere dove ti condurrà la vita. Del resto stare fermo non ti porterà da nessuna parte. Quindi nel dubbio, esci. Comincia quel progetto, poni una domanda, prova quello smalto colorato, taglia la frangetta, digli che lo ami, tenta la salita. Insomma, esci. 

Questo maggio è iniziato nel migliore dei modi, non solo con una giornata indimenticabile, ma anche con una sorpresa inaspettata che ci rende orgogliose: siamo nel blogger team ddi Donna Moderna di Maggio, potete leggere i post qui.




Ma questo mi sa che lo sapete già! 






7 commenti:

  1. me lo scrivo a caratteri cubitali...nel dubbio esci!

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  2. Bel suggerimento, da tenere sempre presente...NEL DUBBIO ESCI!

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  3. Nel dubbio esci è un consiglio valido dai 2 ai 99 anni ;)

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  4. Potremmo tatuarcelo tutte, che dite? ;)

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  5. "Nel dubbio esci" e' una filosofia che condivido in toto!
    Da quando c'e' il Patato poi uscire anche in senso "fisico" da casa... e' diventata sopravvivenza!:)

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  6. Amen! Dovremmo creare un poster tipo quello keep calm...con tutte le varianti possibili...nel dubbio esci, nel dubbio salta...nel dubbio chiama....

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  7. Ragazze, che dire, speriamo che questa primavera si decida a venir fuori... altrimenti ci toccherà uscire sotto la pioggia.

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