mercoledì 23 ottobre 2013

La scuola materna: Welcome to the Jungle.

L'asilo nido... Si chiama nido proprio perché accoglie, scalda, coccola. Tre tate ogni 5 bambini, tate che ti seguono, ti cullano, ti accompagnano in bagno o ti cambiano il pannolino.

La scuola materna... Si chiama materna proprio perché... no, fermi un attimo, la scuola materna (perlomeno la mia) di materno non ha un emerito.

Arrivi e ci sono bambini nel salone, bambini nella cucina, bambini nel bagno, bambini nella saletta. Se sei fortunato, la maestra - che con una mano sta soffiando un naso, con l'altra sta colorando un foglio, con quell'altra sta separando due che litigano - alza una mano e ti dice ciao.

Prima di colazione scatta il pisciatoio: tutti in bagno da soli, porte aperte, chi fa la pipì, chi si lava le mani, chi fa la pipì senza lavarsi le mani, chi fa la pipì senza mani, chi si lava le mani senza fare la pipì.

Ci sono bimbi di due anni e mezzo e bimbi di cinque anni e mezzo, c'è chi prende i più piccoli sotto l'ala protettrice, chi i più piccoli non li fa giocare mai.

Però c'è un bel giardino. Su una discesa. Ripida. Con una rete in fondo. Roba che se cadi, ruzzoli per 10 metri e fai goal. 
L'importante è non prendere il palo. 
Un giardino senza erba. Brullo. Perché a noi la terra piace. E se piove, Peppa Pig può venire direttamente a farsi i fanghi.

Oh, del resto la vita è una giungla, è importante capirlo da subito.

Per fortuna che a scuola materna c'è Giulia, la mia migliore amica. 
Stiamo sempre insieme, perché in due si sconfiggono anche i leoni.









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